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Il sabato del villaggio (madrileno): basteranno il sole e la WTA a salvare il torneo?-

Da Madrid, il nostro inviato Sabato, il giorno più atteso della settimana, il giorno in cui finalmente ci si riposa e ci si stacca da tutto. Il giorno, nel tennis, che inizia ad aprire il congedo dai tornei, in cui si iniziano a spegnere le prime luci e si passa a trarre bilanci. Nel caso del Mutua Madrid Open, di cui rimangono solo le finali da disputarsi (terminato anche il torneo dei giornalisti), finora il verdetto sembra chiaro, con un enorme semaforo rosso. Ma è davvero così? In attesa della chiusura definitiva, che avverrà domani con la finale maschile, proviamo a dare un giudizio sommario, incoraggiati da questa penultima giornata di gioco. Molto del destino di Feliciano Lopez e del suo torneo passerà proprio da questo 4 maggio, con la speranza di evitare un 5 di napoleonica memoria. Il clima è di gran lunga il migliore visto nella seconda settimana, con picchi di temperatura fino ai 21 gradi e un venticello leggero ad allietare i tanti spettatori presenti. Che si dilettano tra tornei alla playstation, caramelle e addirittura un tipico (?) ristorante italiano il cui nome è tutto un programma: “Ginos“. L’unica cosa realmente italiana è però l’espresso Lavazza, che sarà servito probabilmente a tenere caldi i coraggiosi nelle serate di mercoledì e giovedì. La serata, quella di giovedì, che ha composto la finale più attesa, l’ultimo asso nella manica dell’organizzazione: Swiatek-Sabalenka, n.1 contro n.2 per il secondo anno consecutivo. Basterà a far dimenticare il drammatico torneo ATP? Riprendendo le parole di Auger-Aliassime (“la gente ci mette poco ad esaltarsi, ancor meno a dimenticarsi“) probabilmente sì. Di sicuro già dal mattino di venerdì c’era nell’aria più attesa per la finale femminile che per quella maschile, qualunque fosse stata, e il sentimento non è cambiato. Sabalenka, che ha vinto due volte questo torneo ed è campionessa uscente, qui viene trattata quasi alla stregua di una giocatrice di casa, dunque poterne vivere un altro trionfo contribuisce non poco a galvanizzare il pubblico. E in fin dei conti una sua sfida contro Iga è ad oggi il massimo che abbia da offrire il tennis in gonnella, come la finale giocata proprio qui 12 mesi fa dimostrò ampiamente. Dunque, il cielo è azzurro come in un quadro (non di Rembrandt), fa caldo ma non in maniera eccessiva, lo stand della “Estrella” è sempre il più affollato e a 3 ore dal match già la Caja Magica ribolle di tifosi. Appare chiaro che la finale tra la tigre di Minsk e la dominatrice di Varsavia (che il cappellino non lo leva neanche in conferenza stampa, dopo la semifinale ha sfornato uno sgargiante e purtroppo indimenticabile berretto arancione) è l’evento del torneo per l’anno 2024. Resta solo da decifrare se sarà uno spettacolo anche in campo o un ennesimo assolo. Ai posteri l’arduo sentenza, al povero Feliciano la conseguenza. ...

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